Presentato il 14 marzo 2022 l’ottavo Report italiano sui Minibond, a cura dell’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano.
In una fase di incertezza i cui esiti economico-finanziari non sono scontati, il 2021 è stato un anno nuovamente positivo per l’industria dei minibond in Italia, grazie anche al recupero del volume di affari ai livelli pre-Covid (+11,8% produzione industriale vs. -11,4% nel 2020). A spingere il mercato hanno inoltre contribuito l’andamento favorevole delle emissioni obbligazionarie corporate, le garanzie pubbliche nonché i numerosi programmi di basket bond.
Con una raccolta di quasi EUR 1,1Mld e 219 emissioni, lo strumento minibond conferma la sua validità come canale di finanziamento alternativo altamente efficace, anche per le imprese di dimensioni minori. Nuovi emittenti si affacciano sul mercato, si ampliano i programmi di basket bond, cresce la raccolta da parte dei fondi dedicati.
I principali risultati
Dalla nascita del mercato nel novembre 2012 sino al 31 dicembre 2021, 832 imprese italiane hanno collocato minibond, di queste il 62,5% sono PMI in base alla definizione UE. Nel 2021 gli emittenti sono stati 200, di cui ben 163 si sono affacciati sul mercato per la prima volta.
Il 2021 ha contribuito con EUR 1,1Mld e 219 emissioni. Di questi il 12% sono stati quotati sull’ExtraMOT PRO3, il segmento di Borsa Italiana pensato specificatamente per la quotazione sul mercato obbligazionario non regolamentato dei titoli sotto a EUR 50M.
Nel 2021 hanno acquisito ulteriore spazio i basket bond, ovvero progetti di sistema volti ad aggregare gli emittenti per area geografica o per filiera produttiva, anche attraverso operazioni di cartolarizzazione. Fino ad oggi sono state contate 11 iniziative che hanno coinvolto 150 imprese e hanno catalizzato oltre EUR 1,2Mld di risorse.
Considerando gli effetti di una emissione di minibond sulle variabili economico-finanziarie e prendendo a riferimento gli emittenti 2016-2018, si osserva una generale tendenza alla crescita degli impieghi, sia prima sia dopo l’emissione, e una creazione di quasi 8.000 nuovi posti di lavoro, con un incremento del 19,3% rispetto all’organico al momento dell’emissione.
Le prospettive future
Fattori quali energia e materie prime avranno sicuramente un impatto sul 2022, che tuttavia ha dalla sua due importanti fattori trainanti: l’arrivo di nuovi programmi di basket bond e la crescente attenzione verso le tematiche ESG, stimolo per le PMI a raccogliere capitale attraverso minibond specificamente studiati per finanziare progetti orientati alla sostenibilità. Anche la raccolta di nuovi fondi di private debt sarà un catalizzatore per una ulteriore crescita del mercato.
Il punto di vista di Azimut Direct
In Azimut Direct abbiamo scommesso sin dall’inizio sul ruolo chiave di questo strumento, tanto è che la piattaforma fintech su cui si basa la nostra operatività è nata nel 2014 (come Epic SIM) proprio per permettere una distribuzione efficiente dei minibond presso investitori qualificati. Oltre a fornire un servizio di strutturazione e collocamento di minibond, pubblichiamo da diversi anni il Barometro Minibond, report trimestrale oggi completamente rinnovato, che fornisce uno sguardo d’insieme sul mercato italiano.
Azimut Direct ha dato vita ad un modello di servizio innovativo e unico in Italia: una piattaforma fintech dedicata all’economia reale che opera in seno ad un importante Gruppo di Asset Management. Questa collocazione ci consente di valorizzare le importanti sinergie tra una straordinaria rete di circa 2.000 tra Consulenti Finanziari e Wealth Manager che hanno le relazioni con le imprese e l’azione di investimento dei fondi del gruppo.
La piattaforma sposa due esigenze: da un lato l’esigenza delle imprese di trovare delle fonti di capitale esterno, nella forma di debito o di equity, alternative rispetto al canale bancario tradizionale; dall’altro lato, le esigenze della comunità degli investitori alternativi di trovare delle fonti di impiego nell’economia reale. “La nostra missione è quella di favorire alle imprese accesso al mercato dei capitali quale fonte credibile e alternativa di finanza a supporto della propria crescita. Non è più il privilegio di poche imprese accedere al mercato dei capitali, non è più un nice-to-have ma oggi è davvero un must have” sottolinea Antonio Chicca, Managing Director Azimut Direct, che cita un esempio “Una delle operazioni che nel corso del 2021 ci ha dato sicuramente soddisfazione è il minibond emesso da Udinese Calcio e sottoscritto da un investitore istituzionale europeo di natura assicurativa. Un’obbligazione da EUR 15M con scadenza a 5 anni che beneficia di Garanzia SACE Italia, una delle prime e forse una delle più grandi con Garanzia Sace Italia su bond. L’operazione, oltre ad avere consolidato la relazione con l’emittente, ha rappresentato per la società l’apertura vera e propria ai mercati di capitali nazionali e dunque è perfettamente centrata la nostra missione".