Anche nel primo trimestre del 2024 prosegue il trend di riduzione delle emissioni cominciato da inizio 2023. Durante gli ultimi tre mesi, sono state infatti registrate 11 emissioni (nessuna quotata sul segmento ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana), per un controvalore totale di EUR 60,1M.
I valori medi dei minibond emessi durante l'ultimo trimestre sono i seguenti:
- Taglio EUR 5,5M.
- Cedola annua 6,86% (calcolata sulle sole emissioni a tasso fisso).
- Scadenza 5,8 anni.
Come già anticipato, il mercato italiano dei Minibond è in contrazione dall'inizio dello scorso anno: il 2023 si è concluso con 190 emissioni, per un controvalore totale di EUR 1.072,8M. Questi numeri sono in netta riduzione rispetto a quanto registrato nel 2022, anno record in cui furono registrate 302 emissioni per un controvalore complessivo pari a EUR 1.726,9M.
I dati di mercato dal 2018 ad oggi
Dal 2018 ad oggi (arco di tempo su cui concentriamo la nostra analisi) i minibond emessi in totale sono stati 1.370, di cui 152 quotati sul segmento ExtraMOT Pro3 e 1.218 collocati privatamente, per un controvalore totale superiore a EUR 8Mld.
Di seguito le caratteristiche medie delle emissioni dal 2018 ad oggi:
- Taglio EUR 6,1M;
- Cedola annua 4,57%;
- Scadenza 5,7 anni.
Taglio e scadenza media rimangono sostanzialmente stabili a quanto già presentato nei precedenti numeri del Barometro.
Per quanto riguarda la localizzazione geografica, il 71% circa delle emissioni si concentra in cinque regioni: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, Campania e Lazio per un controvalore superiore a EUR 5,6Mld.
Infine, per quanto riguarda la concentrazione settoriale, la maggior parte dei minibond è stata emessa da imprese industriali, con 244 emissioni per un ammontare totale superiore a EUR 1,3 Mld.
Il punto di vista Azimut Direct
Il decremento di emissioni minibond nel 2023 è stato probabilmente conseguente al rialzo dei tassi di interesse e alla maggiore facilità per le imprese di accedere al credito sotto forma di direct lending garantito, grazie al forte supporto dato lo scorso anno dalle garanzie pubbliche.
Per il 2024, la situazione risulta più in equilibrio, con un mercato che recepisce i livelli di tasso attuali e con garanzie rimodulate: dato che le imprese hanno bisogno di finanza per la propria crescita, auspichiamo ragionevolmente un maggiore accesso agli strumenti di finanza alternativa nel corso dei prossimi mesi.