Il Barometro Minibond: Dati al 30.06.2023 - Azimut Direct

Anche il secondo trimestre del 2023, come il primo, mostra una riduzione delle emissioni rispetto allo stesso periodo del 2022: in questi ultimi 3 mesi sono state 19 le emissioni (di cui una sola quotata sul segmento ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana), per un controvalore totale di EUR 107,3M. Il totale da inizio anno segna 44 emissioni per un controvalore di EUR 260,5M. 

I valori medi dei minibond emessi durante l’ultimo trimestre sono i seguenti:

  • Taglio EUR 5,6M;
  • Cedola annua 4,93% (calcolata solo sulle emissioni a tasso fisso);
  • Scadenza 4,8 anni.

 

I dati di mercato dal 2018 ad oggi

Dal 2018 ad oggi (arco di tempo su cui concentriamo la nostra analisi) i minibond emessi in totale sono stati 1.213, di cui 151 quotati sul segmento ExtraMOT Pro3 e 1.062 collocati privatamente, per un controvalore totale di oltre EUR 7,1Mld, di cui EUR 6,3Mld ancora in essere alla data odierna.

Di seguito le caratteristiche medie delle emissioni dal 2018 ad oggi:

  • Taglio EUR 6,1M;
  • Cedola annua 4,44% (calcolata solo sulle emissioni a tasso fisso);
  • Scadenza 5,6 anni.

Taglio e scadenza media rimangono sostanzialmente stabili a quanto già presentato nei precedenti numeri del Barometro. La cedola annua (per le emissioni a tasso fisso) è aumentata rispetto al valore registrato al 31.12.2022 (4,36%). 

Si osserva una sempre crescente numerosità delle emissioni a tasso variabile: nel 2022 e nel primo semestre del 2023 quasi il 50% delle emissioni (163 titoli su 346 totali) sono caratterizzate da una cedola variabile, in genere indicizzata all’Euribor. 

Per quanto riguarda la localizzazione geografica, il 71% circa delle emissioni si concentra in cinque regioni: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, Piemonte, Campania per un controvalore pari superiore a EUR 5,0Mld.

Infine, per quanto riguarda la concentrazione settoriale, la maggior parte dei minibond è stata emessa da imprese industriali, con 221 emissioni per un ammontare totale superiore a EUR 1,2 Mld.

 

Il punto di vista Azimut Direct

In un panorama economico in continua evoluzione, la costante è rappresentata dalla centralità delle PMI nel tessuto economico del nostro Paese. Queste imprese rappresentano un'importante fonte di crescita, innovazione e creazione di occupazione, oltre a svolgere un ruolo essenziale nel mantenimento della competitività e della resilienza del sistema economico italiano.

Tuttavia, molte PMI si trovano ad affrontare sfide significative quando cercano di accedere ai mercati finanziari per finanziare i propri progetti di crescita e sviluppo. Spesso, le barriere per l'accesso a capitali adeguati possono risultare complesse e onerose, rallentando il loro potenziale di espansione e limitando la loro capacità di sfruttare nuove opportunità di business.

È proprio in questo contesto che si inserisce l’operatività del Gruppo Azimut: il nostro obiettivo è quello di costruire un solido ponte tra gli investitori istituzionali e le PMI italiane, per facilitare l'accesso di queste aziende ai mercati dei capitali. I risultati del Gruppo relativi alla raccolta nel primo semestre del 2023 ne sono la testimonianza concreta: l’investimento sui private markets ha raggiunto quota EUR 7,1Mld (oltre il 12% delle masse gestite), con un incremento di oltre EUR 300M rispetto a quanto registrato a fine 2022.

Analisi
3 minuti
31.07.2023
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