Anche nell’ultimo trimestre del 2023 si è protratto il trend di riduzione delle emissioni cominciato a inizio anno. Durante gli ultimi tre mesi, sono state, infatti, registrate 45 emissioni (nessuna quotata sul segmento ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana), il cui controvalore totale nel quarter ammonta a EUR 255,5M.
Il mercato italiano dei Minibond conclude l’anno con 131 emissioni, per un controvalore totale di EUR 721,4M. Questi numeri sono in netta riduzione rispetto al 2022, anno record in cui furono registrate 302 emissioni per un controvalore complessivo pari a EUR 1.726,9M.
I valori medi dei minibond emessi durante l’ultimo trimestre sono i seguenti:
- Taglio EUR 5,9M.
- Cedola annua 8,66% (calcolata sulle sole emissioni a tasso fisso).
- Scadenza 5,2 anni.
I dati di mercato dal 2018 ad oggi
Dal 2018 ad oggi (arco di tempo su cui concentriamo la nostra analisi) i minibond emessi in totale sono stati 1.300, di cui 152 quotati sul segmento ExtraMOT Pro3 e 1.148 collocati privatamente, per un controvalore totale di circa EUR 7,6Mld.
Di seguito le caratteristiche medie delle emissioni dal 2018 ad oggi:
- Taglio EUR 6,1M;
- Cedola annua 4,48%;
- Scadenza 5,7 anni.
Taglio e scadenza media rimangono sostanzialmente stabili a quanto già presentato nei precedenti numeri del Barometro. La cedola annua invece in aumento rispetto al valore registrato al 31.12.2022 (4,36%).
Per quanto riguarda la localizzazione geografica, il 71% circa delle emissioni si concentra in cinque regioni: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio per un controvalore pari a circa EUR 5,4Mld.
Infine, per quanto riguarda la concentrazione settoriale, la maggior parte dei minibond è stata emessa da imprese industriali, con 233 emissioni per un ammontare totale superiore a EUR 1,3 Mld.
Il punto di vista Azimut Direct
Possiamo ragionevolmente affermare che il calo di emissioni nel 2023 segue il generale calo delle erogazioni di credito alle imprese conseguente al rialzo dei tassi di interesse. Ha inoltre, molto probabilmente, un legame con la maggiore facilità per le imprese di accedere al credito sotto forma di direct lending garantito, grazie alle garanzie pubbliche SACE e MCC, oggi in fase di riformulazione.
In un contesto economico caratterizzato da un costante mutamento, emerge in modo inequivocabile il ruolo cruciale rivestito dalle Piccole e Medie Imprese all'interno del panorama economico italiano. Queste imprese costituiscono un pilastro fondamentale per la crescita economica, l'innovazione e la generazione di occupazione, contribuendo in maniera imprescindibile alla competitività e alla resilienza dell'economia nazionale.
Tuttavia, molte PMI si trovano ad affrontare sfide significative quando cercano di accedere ai mercati finanziari per finanziare i propri progetti di espansione e sviluppo. Le barriere che si frappongono all'ottenimento di finanziamenti adeguati possono spesso rivelarsi intricate e costose, limitando di conseguenza il loro potenziale di crescita e la loro capacità di cogliere nuove opportunità di business.