Alla fine del primo trimestre del 2021 il Barometro Minibond Market Trends curato da Epic SIM (oggi Azimut Direct) in collaborazione con Business Support registra un totale di 353 emissioni di taglio inferiore a EUR 50M complessivamente quotate su Borsa Italiana dall’inizio del mercato ad oggi, per un controvalore corrispondente di € 2.351M.
In questi primi tre mesi dell’anno è stata registrata una sola emissione da parte di una società attiva nel settore Consumer & Retail, che aveva già fatto ricorso al mercato dei minibond. Rispetto al trimestre precedente, restano dunque sostanzialmente stabili tutte le principali caratteristiche economiche dell’emittente.
Identikit dei minibond (taglio fino a EUR 50M) al 31.03.2021
- Taglio medio EUR 6,62M
- Scadenza media: 4,8 anni
- Struttura del rimborso: 47% bullet (tutto a scadenza) / 53% con piano di ammortamento
- Cedola media annua: 4,98%
- Fatturato medio emittente: EUR 84,3M
Le tendenze in atto
Il 63,8% delle emissioni si concentra in quattro regioni: Veneto, Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna, per un controvalore di poco superiore a € 1.500M, mentre a livello settoriale il 58,1% fa riferimento ad imprese attive nei comparti Power & Utilities (che da solo conta per quasi il 30% del totale emesso), Industrials e Financial Services.
Dei 353 minibond emessi dall’inizio del mercato ad oggi, risultano ancora in essere 130 emissioni, per un controvalore di € 909M (considerati i rimborsi di capitale già avvenuti).
Quale ulteriore tendenza evidenziata, in questo primo trimestre 2021 si registrano 5 emissioni giunte a scadenza e 11 rimborsi anticipati, per complessivi € 81,3M, fenomeno verosimilmente legato a un tema di garanzie pubbliche e rinegoziazioni dei prestiti. Da qui a fine 2021 giungeranno a scadenza altre 14 emissioni, per controvalore all’origine di € 60M, mentre le emissioni previste in scadenza nel 2022 sono al momento 19, per un controvalore all’origine pari a € 106M.
Il nostro punto di vista
Nonostante la pausa registrata in questo trimestre, i dati del 2020 confermano la validità dello strumento minibond per finanziare la crescita, tanto per le imprese più strutturate quanto per quelle di dimensioni minori. Per il futuro occorre continuare a lavorare sulla creazione di un ampio ecosistema a supporto dell’economia italiana, in cui finanza tradizionale e fintech collaborino alla creazione di un marketplace per PMI ad alto potenziale.