Nel corso degli ultimi anni è andata delineandosi in maniera via via più netta la distinzione tra economia reale e finanziaria.
Ma cosa si intende esattamente per “economia reale”? In Azimut Direct, quando ci definiamo “il canale diretto dell’economia reale”, parliamo di piccole e medie imprese, e di supporto alla loro crescita attraverso strumenti di finanza alternativa.
Approfondiamo, dunque, differenze, relazioni e cause di disallineamento tra economia reale e monetaria, per poi evidenziare il valore aggiunto generato dal sostegno all’economia reale.
Economia finanziaria: definizione
Legami e differenze tra economia reale e finanziaria
Il disallineamento tra economia reale e prezzi di mercato
Perché investire in economia reale
Cosa può fare Azimut Direct per l'economia reale
Economia reale: definizione
Per economia reale si intende quella parte dell'economia collegata alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi. L’economia reale comprende, dunque, le imprese, le merci da esse prodotti, i terreni, gli immobili e tutti gli altri beni connessi alla produzione, nonché i fornitori di servizi. All’interno dell’economia reale, le imprese ricercano risorse per effettuare i propri investimenti produttivi in attrezzature, tecnologie e risorse umane.
Economia finanziaria: definizione
L’economia finanziaria è l’ambito economico che comprende i mercati finanziari e tutti gli strumenti negoziati negli stessi, come ad esempio le azioni, le obbligazioni, i titoli di Stato, gli strumenti di liquidità, gli OICR e i derivati. All’interno dei mercati finanziari, gli investitori ricercano opportunità per ottenere un rendimento.
Legami e differenze tra economia reale e finanziaria
Queste due diverse realtà sono legate in modo concreto: i mercati finanziari forniscono all’economia reale risorse che verranno utilizzate per gli investimenti in attività commerciali e/o di produzione di beni e servizi. Queste risorse torneranno poi nell’economia finanziaria in un secondo momento, attraverso la restituzione del capitale prestato e il pagamento degli interessi.
Entrambe beneficiano di questa relazione: l’economia reale ottiene il supporto necessario alla creazione di valore e di innovazione, mentre la finanza ottiene il rendimento cercato, costituito appunto dagli interessi sui prestiti erogati o dai dividendi sul capitale investito.
Il disallineamento tra economia reale e prezzi di mercato
In questi ultimi anni, però, il divario tra il valore dell’economia reale e i prezzi degli strumenti quotati sui mercati finanziari si è progressivamente ampliato, per motivi tanto intrinsechi quanto legati a elementi esterni.
Pesa, innanzitutto, il diverso modo in cui le due realtà stabiliscono il valore delle proprie grandezze di riferimento. Gli indicatori relativi dell’economia reale fanno riferimento a eventi realizzati, e si basano su beni e servizi materiali e immateriali prodotti – pensiamo al fatturato di una impresa, o al PIL, misurati su base annua o semestrale, ad esempio.
I prezzi degli strumenti finanziari, invece, incorporano al proprio interno le aspettative future degli operatori: sui mercati azionari si acquistano titoli, nella convinzione che il loro prezzo futuro possa salire o, viceversa, si vendono i titoli di cui ci si aspetta un calo del prezzo, senza considerare poi la possibilità di utilizzare strumenti derivati, come ad esempio le opzioni.
Il disallineamento nasce proprio a causa di queste aspettative, a volte eccessive rispetto agli effettivi valori sottostanti - i cosiddetti “fondamentali”, che in ultima analisi corrispondono ai valori effettivi dell’economia reale.
Il "Buffet Indicator"
Un indicatore molto utilizzato per verificare il possibile disallineamento tra prezzo azionario e fondamentali, ossia tra economia finanziaria ed economia reale, è il cosiddetto “Buffett Indicator”, ideato nel 2001 da Warren Buffett.
Il Buffett Indicator rapporta la capitalizzazione del mercato finanziario con il PIL, indicatore per eccellenza dell’economia reale. In relazione al mercato USA, dove al numeratore si utilizza il Wilshire5000 Total Market Index, il Buffett Indicator ha recentemente toccato il suo massimo storico nel febbraio 2025 con un valore pari a 205,88%, percentuale che suggerisce la necessità di un ritorno a investimenti meno speculativi e più concreti, a sostegno della crescita delle imprese, l’unica componente in grado di generare un effettivo valore di lungo periodo.
Il ruolo della BCE
Un’altra causa di disallineamento tra economia reale ed economia finanziaria è legata agli interventi della Banca Centrale Europea a sostegno della liquidità del sistema.
Tassi artificialmente bassi e programmi di acquisto titoli (il cosiddetto quantitative easing) contribuiscono sì ad alimentare la crescita, ma determinano allo stesso tempo problemi di stabilità.
Di fatto si tratta di ricchezza artificiale che spinge gli impieghi verso titoli più rischiosi, aumentandone prezzo e volatilità. Anche in questo caso, ideale è veicolare parte della liquidità in eccesso verso l’economia reale.
Per approfondire la connessione tra decisioni della BCE in merito ai tassi, ad esempio le recenti riduzioni avvenute tra dicembre 2024 e gennaio 2025, può essere utile consultare questo articolo di approfondimento sul tema.
Perché investire in economia reale
In termini pratici, parlare di economia reale significa parlare di PMI non quotate. Investire in PMI non quotate significa supportarne in maniera sostanziale il percorso di crescita, permettendo loro di accedere a finanza di medio-lungo termine. Considerato poi che le PMI rappresentano il vero motore dell’economia italiana, un investimento in queste realtà contribuisce concretamente allo sviluppo economico dell’intero Paese e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Il non essere quotate rende, tuttavia, queste imprese meno trasparenti al mercato. L’investimento in economia reale è, dunque, tipicamente riservato agli operatori istituzionali (in primis fondi di investimento, ma anche fondi pensione, assicurazioni, banche). Si tratta di investitori “pazienti” che operano su un orizzonte temporale di medio/lungo termine, e per questo particolarmente indicati a sostenere i percorsi di crescita delle PMI italiane.
Al momento, l’investimento degli operatori istituzionali in economia reale è ancora limitato. Basti pensare che in Italia il risparmio privato professionalmente gestito, tra fondi pensione, assicurazioni, fondi comuni di investimento e gestioni patrimoniali, supera abbondantemente i 3.000 miliardi di euro.
Cosa può fare Azimut Direct per l'economia reale
Le PMI, spesso, non sono adeguatamente comprese e assistite dal sistema creditizio tradizionale. Allo stesso tempo, è per loro estremamente difficile riuscire accedere individualmente al mercato dei capitali.
Azimut Direct ha l’obbiettivo di colmare questo gap, e supportare la crescita delle PMI italiane attraverso un’azione congiunta di consulenza, strutturazione e collocamento di strumenti di finanza alternativa presso investitori professionali.
Negli ultimi anni poi, grazie alla spinta innovativa impressa da Azimut e seguita poi da altri operatori e fondi specializzati, si è assistito alla progressiva democratizzazione dei private markets, oltre che a una sempre maggiore attenzione verso la sostenibilità degli investimenti.
Da questo punto di vista, Azimut è partito in anticipo ed è oggi all’avanguardia: attualmente, circa il 10% dei capitali gestiti globalmente è allocato nei private markets, includendo investimenti in debito, equity, venture capital e infrastrutture. Questo approccio, basato su strumenti finanziari alternativi, consente di sostenere in modo più efficace e flessibile il tessuto imprenditoriale italiano.
Per accedere a queste nuove opportunità di finanziamento, le aziende devono garantire una gestione finanziaria solida e trasparente. Ciò implica una pianificazione strategica attenta, una comunicazione chiara e puntuale e un forte impegno verso i principi ESG, sempre più centrali nelle scelte degli investitori: Azimut si è distinta anche per la creazione di un fondo dedicato proprio a supportare le imprese che si impegnano in pratiche ESG-compliant.