La settima edizione del Quaderno di Ricerca "La finanza alternativa per le PMI in Italia", curata dal Politecnico di Milano con il supporto di Unioncamere, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Innexta, offre un quadro dettagliato degli strumenti di finanza alternativa per le PMI. L'obiettivo del report, come sempre, è promuovere la conoscenza della finanza complementare al credito bancario, evidenziando come possa favorire lo sviluppo del sistema imprenditoriale italiano.
Le PMI italiane, negli ultimi anni, hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti: dalla crisi pandemica al conflitto Russia-Ucraina, fino all'aumento dei costi delle materie prime e dei tassi di interesse. L'accesso a fonti di finanziamento diversificate si conferma cruciale per garantire la sostenibilità e la crescita delle imprese. Nonostante le difficoltà, il mercato del credito mostra segnali di ottimismo, con un calo dei tassi d'interesse, controbilanciati però dalle permanenti incertezze geopolitiche.
I canali di finanza alternativa, come minibond, crowdfunding, invoice trading e direct lending, hanno subito rallentamenti nel 2023 e nei primi mesi del 2024 a causa dell'incremento del costo del capitale, sebbene il settore continui a credere nel potenziale di queste soluzioni, cruciali per sostenere il segmento delle PMI italiane, che necessitano di un rafforzamento della propria struttura finanziaria e organizzativa.
La centralità del percorso ESG per l'accesso alla finanza
Uno degli elementi centrali emersi dal Quaderno è la necessità per le PMI di adottare i criteri ESG per migliorare l'accesso al capitale. L'adeguamento questo nuovo paradigma rappresenta una sfida significativa ma anche un'opportunità strategica, che le aziende stanno sempre più comprendendo e abbracciando, anche grazie alla presenza di nuovi Fondi e nuovi strumenti dedicati.
Il sistema camerale italiano sta accompagnando le imprese in questa transizione attraverso iniziative come l'ESG Pass, uno strumento di autovalutazione per supportare le aziende nella sostenibilità. Parallelamente, la collaborazione con università e business school per attività di ricerca, sviluppo e formazione manageriale si rivela fondamentale per aumentare la competitività delle PMI.
Evidenze: maggiore ottimismo ma strumenti finanziari alternativi da sfruttare meglio
Due aspetti chiave emergono dal report: da un lato, le recenti innovazioni normative hanno rafforzato la regolamentazione nei settori più esposti a rischi, come il crowdfunding e i crypto-asset, mentre si semplificano i processi per strumenti tradizionali come la quotazione in Borsa; dall’altro, si avverte la necessità di attrarre più operatori specializzati per catalizzare l’offerta di capitale e stimolare la domanda da parte degli imprenditori. Segmenti come il direct lending e l’invoice trading restano ancora poco sfruttati, lasciando ampi margini di miglioramento.
Minibond
Dal 2013 i minibond si sono affermati come strumento di finanziamento per le PMI. Al 30 giugno 2024, 812 PMI italiane non finanziarie hanno emesso minibond per un totale di 4,97 miliardi di Euro. Tuttavia, il mercato ha rallentato nel 2024, con un collocamento di soli 202 milioni di euro nel primo semestre (-33% rispetto allo stesso periodo del 2023). Le emissioni "green" e "sustainability-linked" stanno guadagnando terreno, offrendo opportunità legate alla sostenibilità.
Direct Lending
Il direct lending, basato su prestiti diretti da fondi di credito e piattaforme fintech, rappresenta un’opportunità ancora poco diffusa tra le PMI italiane. Sebbene il segmento abbia visto un aumento di player attivi, rimane focalizzato principalmente su Mid Cap e grandi imprese. I vantaggi principali del direct lending includono velocità, flessibilità e processi di valutazione personalizzati, anche se il costo del capitale resta meno competitivo rispetto al credito bancario.
Private Equity e Venture Capital
Nel 2023 gli investimenti di venture capital finalizzati alla crescita di imprese già avviate hanno raggiunto un nuovo record in Italia con 941 milioni di Euro investiti in 55 imprese, evidenziando una crescente attenzione verso le PMI, oltre che quella tipicamente rivolta a imprese in fase di seed o start-up. Tuttavia, gli strumenti di equity richiedono alle aziende di accettare cambiamenti significativi nella governance, limitandone l’accessibilità a una minoranza di imprese in grado di esibire performance eccellenti.
Conclusione: il punto di vista di Azimut Direct
La finanza alternativa continua a dimostrare il proprio valore, offrendo soluzioni innovative per le PMI in una fase economica complessa. Oggi le aziende hanno finalmente accesso a strumenti che consentono di pianificare su orizzonti di lungo termine. Questo però richiede agli imprenditori una visione strategica chiara, supportata da piani di business solidi, bilanci trasparenti e un impegno concreto verso i criteri ESG. La finanza alternativa rappresenta una svolta cruciale per supportare la crescita delle PMI, favorendo la diversificazione delle fonti di capitale e la competitività in un contesto economico sempre più complesso e globale.