Che cos’è e come funziona il Private Equity

Le piccole e medie imprese italiane con elevate potenzialità di crescita hanno spesso bisogno di capitali esterni per avviare o consolidare i propri progetti di espansione e per sostenere le proprie attività innovative. In parallelo, ci sono investitori che sono interessati a partecipare attivamente e in prima persona alle sfide quotidiane di queste aziende, condividendone gli oneri e i successi. Il punto d’incontro tra queste due realtà è rappresentato da strumenti come il Private Equity.

Andiamo quindi a vedere insieme cos’è il Private Equity, come funziona e quali sono i suoi vantaggi, per poi analizzare in dettaglio i dati del mercato italiano relativo al primo semestre del 2021 e il ruolo di questo strumento nella crescita economica dell’Italia post-pandemia.

 

Private Equity: che cos’è?

Il Private Equity è l’attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, effettuata da investitori istituzionali con l’obiettivo di ottenere un guadagno derivante dalla quotazione in borsa dell’azienda stessa o dalla vendita della partecipazione acquisita. 

Nel concreto, l’attività di Private Equity non si limita all’apporto di capitale di rischio ma comprende anche altre attività connesse e strumentali per lo svolgimento della vita societaria, tra cui supporto al management e la condivisione di know-how, esperienze professionali, contatti e altre relazioni istituzionali.
 

Come funziona il Private Equity?

Il Private Equity è composto da tre fasi differenti: raccolta, investimento e disinvestimento. 

  • La prima fase è la raccolta e si concretizza sostanzialmente in attività di fundraising per la costituzione di un fondo chiuso, ovvero fondi con un numero di quote predeterminate, scadenza di lungo periodo (in genere di 10-15 anni), e ammontare di ingresso generalmente superiore a quello dei fondi comuni di investimento.
  • La seconda fase è composta dalla scelta delle aziende target non quotate e ad alto potenziale di sviluppo in cui investire i capitali raccolti, su un orizzonte temporale di medio-lungo termine.
  • La terza e ultima fase del Private Equity è il disinvestimento, che può avvenire quando la società ha raggiunto lo sviluppo previsto dall’investitore. Il disinvestimento può avvenire in diversi modi: con la vendita dei titoli ad un altro investitore istituzionale o società, con la quotazione in borsa dei titoli della partecipata o con il riacquisto della partecipazione da parte del gruppo imprenditoriale originario. 

 

I vantaggi del Private Equity

I benefici del Private Equity sono molteplici, per gli imprenditori, per gli investitori e per tutto il sistema economico nel suo complesso. Analizziamo i diversi punti nel dettaglio, tenendo anche presente quelli che sono gli ultimi dati di mercato presentati da AIFI, l’associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt.

 

I vantaggi del Private Equity per le PMI

Il Private Equity si rivolge prevalentemente a PMI, con benefici chiari e impattanti. Analisi PwC mostrano come le aziende supportate da Private Equity abbiano registrato un tasso di crescita medio annuo del fatturato 5,2% nel periodo 2015-2019, contro l’1% calcolato su un insieme di imprese non quotate di analoga dimensione. 

Aprire il capitale a un investitore istituzionale significa essere affiancati da esperti che consentano di pianificare strategicamente lo sviluppo dell’impresa, di avere un confronto sul business plan e di impostare al meglio la governance. Tutto questo, senza dover necessariamente cedere la maggioranza della proprietà. Mentre in passato i fondi di investimento acquisivano una partecipazione di maggioranza o addirittura la totalità dell’impresa, da diversi anni si sta affermando un nuovo modello di Private Equity con quote di minoranza qualificata, normalmente tra il 20 e il 40%.

 

I vantaggi del Private Equity per gli investitori

Gli investitori, invece, possono partecipare in prima persona ai successi delle imprese italiane, apportando risorse finanziarie e professionali. La possibilità di entrare nel capitale di rischio di imprese innovative e in forte crescita può inoltre portare a grossi ritorni in termini finanziari.

 

I vantaggi del Private Equity per l'economia italiana

I benefici del Private Equity si estendono a tutta la società: come ogni investimento in economia reale, supportare la crescita e lo sviluppo di imprese ad alto potenziale contribuisce in maniera concreta al progresso tecnologico e alla riduzione della disoccupazione. 

Il Private Equity può essere uno degli strumenti con un ruolo primario nella crescita economica dell’Italia post-pandemia, tanto è che già nel primo semestre 2021 abbiamo assistito a un vero e proprio boom. 

Secondo gli ultimi dati AIFI, la raccolta è stata pari a EUR 2,8Mld, valore addirittura superiore ai dati annuali del 2020 (EUR 2,6Mld) e del 2019 (EUR 1,6Mld). Forte aumento anche per quanto riguarda le attività di investimento: EUR 4,6Mld nel primo semestre 2021 su quasi 200 imprese, + 142% su base annua (EUR 1,9Mld il dato registrato nel primo semestre 2020). L’ammontare delle operazioni nel periodo considerato è stato 253 e il numero di imprese beneficiarie 197.

 
Il mercato italiano del Private Equity
Dati AIFI raccolta e investimenti
 
Fonte: AIFI 2021

 

Private Equity e PNRR

Dopo un periodo in cui moltissime imprese hanno dovuto ridimensionare o arrestare le proprie attività, ora le prospettive di crescita del nostro paese sono decisamente più ottimistiche, in vista di un quinquennio di forte espansione spinto soprattutto dal massiccio pacchetto di investimenti previsto dal Recovery Plan. Le risorse stanziate dal Piano rappresentano lo stimolo ideale per la ripresa delle imprese italiane, specialmente per le PMI, motore propulsivo dell’Italia e, pertanto, beneficiarie di numerosi interventi previsti dal PNRR.

Il plafond di risorse messo a disposizione dal PNRR consentirà di attivare capitali privati, moltiplicando i fondi a disposizione delle imprese e creando nuove prospettive di crescita sostenibile. In questo contesto, la finanza alternativa ha un ruolo centrale, perché consente di veicolare questi capitali privati verso le PMI in modo veloce ed efficiente attraverso strumenti quali direct lending, minibond e Private Equity.

In particolare, gli interventi di Private Equity possono essere uno strumento fondamentale per raggiungere alcuni degli obiettivi stabiliti dal PNRR, come ad esempio la digitalizzazione, la transizione ecologica e il new healthcare (rispettivamente le Missioni 1, 2 e 6), settori in cui il Private Equity è ormai una realtà consolidata e utilizzata da anni. 

Nel primo semestre del 2021 nel comparto ICT sono state realizzate 72 operazioni di investimento (29% del numero totale) per un ammontare complessivo di EUR 1,9Mld (41% del totale), a conferma che la digitalizzazione è un tema prioritario per la crescita delle nostre imprese. 

Il settore medicale è invece stato target di 27 operazioni (11% del numero totale), per un ammontare di EUR 189M. L’expertise degli operatori di Private Equity in questi settori può quindi risultare fondamentale per la selezione e gestione dei migliori investimenti anche in ottica PNRR. 
 

Private equity e PMI: il punto di vista di Azimut Direct

Pur con alcuni correttivi, la bozza di Legge di Bilancio 2022 ha prolungato fino a fine giugno il pacchetto di garanzie pubbliche a supporto della liquidità delle imprese. Non è tuttavia possibile pensare di poter sostenere la ripresa con il solo debito. Il rilancio del sistema produttivo italiano deve necessariamente passare per interventi sul capitale che permettano all’impresa di crescere e competere sul mercato europeo.

In questo contesto è quindi necessario che ci siano intermediari veloci, specializzati e solidi in grado di stabilire un ponte tra domanda (le imprese) e offerta (gli investitori). In Azimut Direct lo facciamo attraverso un’azione congiunta di consulenza, strutturazione e collocamento di strumenti di finanza alternativa (tra cui il Private Equity) presso investitori istituzionali, siano essi i fondi Azimut o i fondi terzi appartenenti alla nostra investment community.