Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un interesse sempre maggiore verso gli investimenti alternativi, categoria che include tutte quelle forme di investimento diverse da quelle tradizionali (azioni e obbligazioni). Gli operatori istituzionali considerano infatti l’investimento in asset alternativi come un modo per diversificare e ottimizzare il profilo di rischio e rendimento di un portafoglio, considerata la bassa correlazione tra i rendimenti dei mercati di borsa tradizionali e gli investimenti alternativi.
Dal punto di vista di Azimut Direct gli strumenti di investimento alternativi sono un’opportunità per veicolare risorse verso l’economia reale, al fine di supportare la crescita delle PMI italiane.
Andiamo quindi a vedere insieme cosa sono gli investimenti alternativi, quali tipologie di strumenti si possono identificare, quali sono le principali differenze tra investimenti tradizionali e alternativi, e perché gli investimenti alternativi sono uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro paese.
Cosa sono e quali sono le tipologie di investimenti alternativi?
Partiamo quindi dalla definizione di investimento alternativo. Un investimento alternativo è una qualsiasi forma di asset finanziario che non rientra nelle categorie degli investimenti tradizionali o convenzionali come le azioni, le obbligazioni o i fondi comuni. La definizione è quindi piuttosto ampia e comprende diverse tipologie di strumenti, tra cui Private Equity & Venture Capital, Private Debt, Fondi di Investimento Alternativi (FIA) e l’investimento in asset reali alternativi. Andiamo ad analizzare in maniera più approfondita le diverse tipologie di investimento alternativo.
- Private Equity: attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate in fase di forte sviluppo.
- Venture Capital: forma di investimento a medio-lungo termine in imprese non quotate, in fase di start up e caratterizzate da un alto potenziale di sviluppo e crescita.
Le attività di Private Equity e Venture Capital vengono effettuate da investitori istituzionali e non si limitano unicamente all’apporto di capitale di rischio ma comprendono anche altre attività connesse e strumentali per lo svolgimento della vita societaria, tra cui supporto al management e la condivisione di know-how, esperienze professionali, contatti e altre relazioni istituzionali. In pratica, le due tipologie di investimento si distinguono unicamente dalla fase in cui l’investitore istituzionale entra in una società: se ciò avviene durante la fase di start up si tratta di Venture Capital, se invece avviene in fasi successive si parla di Private Equity.
- Private Debt: strumenti di debito emessi da piccole e medie imprese non quotate e sottoscritti da investitori istituzionali non bancari. Tra gli strumenti di Private Debt sono particolarmente noti i Minibond, prestiti obbligazionari a medio-lungo termine di importo inferiore a EUR 50M. In Azimut Direct siamo consapevoli dell’importanza dello strumento: oltre a fornire un servizio di strutturazione e collocamento di Minibond, pubblichiamo da diversi anni il Barometro Minibond, un documento trimestrale che fornisce uno sguardo d’insieme sul mercato italiano.
- Fondi di Investimento Alternativi (FIA): all’interno di questa categoria rientrano tutti quei fondi con un portafoglio che non comprende strumenti tradizionali. I FIA si distinguono dai fondi tradizionali in quanto non seguono un benchmark di riferimento e, generalmente, presentano dei profili di rendimento e di volatilità più alti. Tra i FIA sono particolarmente noti i cosiddetti Hedge Fund, fondi di investimento speculativi che sfruttano vendite allo scoperto e leva finanziaria per raggiungere un obiettivo di rendimento assoluto, anche quando i mercati finanziari sono in perdita.
- Asset reali alternativi: accanto agli strumenti finanziari, una strategia di investimento alternativo riguarda l’acquisto di asset reali che conservano il proprio valore nel tempo e, pertanto, agiscono da protezione in caso di turbolenze sui mercati. Proprio per questa caratteristica, tali asset vengono spesso definiti “bene rifugio”: il bene rifugio per eccellenza è l’oro; altri esempi possono essere beni immobili come case e terreni, pietre e metalli preziosi, quadri e altri oggetti d’arte o da collezione.
Differenze tra investimenti alternativi e investimenti tradizionali
Ci sono molte differenze tra investimenti alternativi e tradizionali. Il principale punto di forza degli investimenti alternativi è la bassa correlazione con i rendimenti degli investimenti tradizionali. Avere una bassa correlazione significa che il cui rendimento è indipendente da quello degli asset tradizionali. Ciò implica che gli investimenti alternativi sono un efficace strumento di diversificazione del portafoglio, capaci di stabilizzare il rendimento in fasi di volatilità dei mercati finanziari. Il tutto però senza necessariamente sacrificare i guadagni: i potenziali rendimenti degli strumenti alternativi sono maggiori rispetto agli strumenti tradizionali.
È bene sottolineare che gli investimenti alternativi sono caratterizzati da una liquidità inferiore rispetto agli investimenti tradizionali, a causa di bassi volumi e, nella maggior parte dei casi, dall’assenza di un mercato pubblico. In alcuni casi, però, un mercato regolamentato esiste. L’esempio per eccellenza è l’ExtraMOT PRO3, il segmento di Borsa Italiana dedicato ai Minibond emessi dalle PMI non quotate con ambiziosi piani di crescita.
Per questi motivi, gli investitori in asset alternativi sono operatori istituzionali con una disponibilità di portafoglio elevata e una maggiore tolleranza al rischio.
Il punto di vista di Azimut Direct
Gli strumenti di finanza alternativa sono particolarmente adatti alle PMI ad alto potenziale di sviluppo. Attraverso strumenti come Private Debt e Private Equity, le PMI possono infatti reperire capitali per la crescita senza passare da quei canali tradizionali che, spesso, non riescono a fornire un servizio pensato sulle esigenze delle aziende di dimensioni inferiori.
I fondi di private equity, e sempre di più anche i fondi di private debt partecipano attivamente ai successi delle PMI italiane, apportando sia risorse finanziarie che professionali. Un intervento di private debt strutturato o l’apertura del capitale a un investitore istituzionale significa essere affiancati da esperti per pianificare strategicamente lo sviluppo dell’impresa, per avere un confronto sul business plan e per impostare al meglio la governance.
Le PMI costituiscono la spina dorsale dell’intero sistema economico italiano. Interventi di questo tipo sono dunque di fondamentale importanza per il progresso tecnologico e lo sviluppo dell’intero Paese. Investire in PMI non quotate supporta significativamente il loro percorso di crescita, permettendo loro di accedere a capitali a medio-lungo termine senza dover passare dal canale bancario tradizionale, che è spesso poco attento alle loro specifiche esigenze.
Azimut Direct opera in linea con questo obiettivo: colmare la distanza tra PMI e investitori istituzionali, supportandone in prima persona la crescita un’azione congiunta di consulenza, strutturazione e collocamento di strumenti di finanza alternativa. Il nostro valore aggiunto è su tre elementi chiave, che forniamo a tutte le imprese con cui lavoriamo: velocità, attenzione e mercato.
Tutte le imprese ambiscono a crescere. La nostra ambizione è farle crescere dando loro un accesso professionale al mercato dei capitali.