Durante il convegno Equita – Carefin Bocconi “The Italian corporate bond market: what is happening to the capital structure of Italian non-financial companies?” il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha sottolineato l’importanza di un sistema finanziario diversificato e il ruolo della finanza alternativa per la crescita delle imprese italiane.
“L’eccessiva dipendenza delle imprese dalle banche e il ruolo preponderante del debito rispetto al capitale di rischio sono problemi di lunga durata dell’economia italiana. […]
Un sistema finanziario diversificato consente all’economia di contenere gli effetti di shock avversi. Nei paesi dove la finanza di mercato è più sviluppata la riduzione del credito innescata dalla crisi finanziaria globale è stata più facilmente compensata dal maggior ricorso delle imprese al mercato obbligazionario e a intermediari non bancari e gli effetti negativi sull’economia sono stati superati più rapidamente. In Italia la sostituzione tra credito bancario e altre forme di finanziamento è stata nel complesso contenuta e ha riguardato, almeno inizialmente, un numero limitato di imprese, tipicamente i pochi grandi gruppi industriali già presenti sul mercato. In prospettiva, il credito bancario, pur rimanendo una fonte di finanziamento essenziale, non potrà da solo sostenere la crescita degli investimenti, soprattutto quelli necessari per innovare e competere sui mercati internazionali. Diverrà ancora più rilevante lo sviluppo dei segmenti di finanza non bancaria in grado di fornire risorse nelle forme più adatte ai diversi stadi di sviluppo delle imprese, dai business angels alle operazioni di ristrutturazione, dal venture capital all’accesso ai mercati azionari e obbligazionari. È necessaria una più ampia diffusione, rispetto a quella attualmente assai limitata, dell’attività di banca d’investimento, ovvero delle funzioni di selezione delle imprese in grado di ricorrere a strumenti di mercato e di collocamento e sottoscrizione di titoli. Si tratta di una sfida condivisa con il resto dell’Europa continentale ma più acuta nel nostro paese, date anche le peculiarità della struttura produttiva e del sistema finanziario.”