Anche Epic (oggi Azimut Direct) aderisce all’appello lanciato dall’Associazione M&M – Idee per un Paese migliore, a favore della Parità di genere nella rappresentazione del sapere: informarsi su chi siano gli speaker negli eventi e nelle manifestazioni pubbliche a cui si partecipa, e su se e quanto sia assicurata una rappresentazione equilibrata tra i generi, promuovendo quando necessario un riequilibrio e offrendo soluzioni in questo senso.
Insieme a noi altre 11 importanti istituzioni e aziende del Paese: 24 ORE Eventi, Banca Generali, Banco BPM, Credimi, Eni gas e luce, Gruppo Sella, ItaliaFintech, Leonardo, Luiss Data Lab, Snam e Vodafone Italia.
L’impegno sottoscritto è importante per garantire la diversità di genere e l’inclusione nell’ambito di tutti gli eventi soprattutto in Italia, dove questa buona pratica è sovente ignorata. Un dato che emerge dal “Gender Diversity &Inclusion in Events Report", stilato nel 2018 da Bizzabo – startup israeliana attiva nel settore degli eventi – che ha analizzato la diversità di genere di oltre 60.000 relatori in un periodo di sei anni (2013- 2018) nell'ambito dei più importanti eventi tenutisi in 23 Paesi nei settori più disparati. Se infatti in media la proporzione di relatori uomini si attestava al 69%, il dato italiano saliva all’85%, posizionando il nostro Paese quartultimo in classifica per presenza di donne relatrici (davanti solo a Grecia, Belgio e Polonia).
“Non è più accettabile” – ha dichiarato Fabrizio Pagani, Presidente dell’Associazione – “affidare la rappresentazione del sapere solo a uomini. L’uguaglianza di genere deve essere assicurata anche e soprattutto quando le competenze sono espresse in momenti pubblici come sui media, in eventi o convegni. Ecco perché la nostra Associazione ha deciso di lanciare questo impegno pubblico e non possiamo che essere soddisfatti di avere raccolto l’adesione di 24 ORE Eventi, Banca Generali, Banco BPM, Credimi, Eni gas e luce, Epic, Gruppo Sella, ItaliaFintech, Leonardo, Luiss Data Lab, Snam, Vodafone Italia. Spero che anche altre imprese ben presto aderiscano. I fatti ci insegnano che le buone intenzioni non sono sufficienti. Agire è fondamentale per avviare quel cambiamento culturale necessario per approdare a una concreta uguaglianza di genere nella rappresentazione della conoscenza e del sapere.”
“Non dovrebbe essere necessario ricorrere a una dichiarazione pubblica per affermare la parità di genere e la necessità di un approccio inclusivo su eventi o media” – sottolinea il nostro CEO Andrea Crovetto. “I dati però ci dicono il contrario, e purtroppo il problema non è limitato alla partecipazione pubblica, ma riguarda più in generale il ruolo e la considerazione della donna nel mondo del lavoro. Sono assolutamente d’accordo con Fabrizio Pagani: per approdare a una concreta uguaglianza agire è fondamentale.”.