AIM Italia: 10 anni di progressiva crescita

Il 18 luglio è stato presentato in Borsa Italiana l’Osservatorio AIM Italia di IR Top Consulting. Di seguito, alcuni dati e spunti interessanti emersi durante le tre tavole rotonde.

  • Il mercato AIM, nato nel 2009, è il segmento di Borsa Italiana dedicato all’economia reale che risponde alle esigenze di finanziamento delle PMI.
  • Negli ultimi 5 anni il numero di società è più che raddoppiato, mentre la capitalizzazione media è cresciuta del +40%. Al 3 giugno 2019 (data di chiusura del rapporto) risultano 114 società quotate, capitalizzazione di mercato pari a EUR 7,1Mld e raccolta in IPO pari a EUR 3,7Mld. Includendo anche gli aumenti di capitale successivi, l’esercizio di warrant e le sottoscrizioni obbligazionarie, la raccolta risulta pari a EUR 4,4Mld.

L’AIM favorisce la crescita delle PMI, anche dal punto di vista occupazionale

  • Dal punto di vista economico-finanziario, questo l’identikit della società AIM nel 2018: fatturato pari a EUR 47M, EBITDA pari a EUR 6,6M, EBITDA margin pari al 13,2%.
  • La quotazione effettivamente mantiene le promesse fatte agli investitori: in media, i ricavi nel 2018 sono cresciuti del 30%, l’EBITDA del 35% e l’EBITDA margin è aumentato di 1,2 punti percentuali.
  • In termini occupazionali, si registra un aumento del +54% dalla data dell’IPO.

Anche la governance migliora in seguito alla quotazione, ma resta in ogni caso un punto di attenzione

  • A oggi, il 57% dei CdA presenta al proprio interno almeno un amministratore indipendente, mentre solo nel 4% dei casi non sono presenti amministratori indipendenti (quota in aumento rispetto al 3% del 2018). Il tema è cruciale, perché la mancanza di amministratori indipendenti implica notevoli deficit di esperienza di mercato.
  • Nonostante non ci siano obblighi specifici di governance, inserire spontaneamente clausole relative al voto di lista o offrire un posto in CdA alle minoranze favorirebbe le sottoscrizioni. Altro punto di attenzione è sull’Investor Relator, figura spesso sottovalutata in azienda, fondamentale però per fare da interprete tra due linguaggi differenti e mitigare la diffidenza esistente tra impresa e mercato.
  • Una buona governance implica trasparenza, organizzazione interna e chiara individuazione delle responsabilità verso l’esterno, tutti elementi che chiave che contribuiscono a creare un circolo virtuoso di fiducia nel mercato che attira gli investimenti e supplisce a una delle carenze dell’AIM: la liquidità.
  • Non bisogna poi dimenticare che, da un punto di vista strettamente imprenditoriale, una buona governance migliora la gestione d’impresa, il che implica, nel medio-lungo termine, migliori performance.

I driver normativi di crescita, passati e futuri

  • L’introduzione dei PIR a fine 2016 ha indubbiamente dato una forte scossa al mercato, in termini sia di società che di capitalizzazione di mercato (raddoppiata a fine 2017 rispetto all’anno precedente). Il 2018 è stato l’anno record per le IPO: 26 (di cui 7 SPAC) contro una media di 18 nei tre anni precedenti, mentre da gennaio si registrano 17 nuove ammissioni, di cui 14 IPO. L’effetto positivo dei PIR lo si vede soprattutto in termini di liquidità: i giorni di scambio sono passati dal 62% all’85% tra il 2016 e il 2017, mentre il controvalore medio giornaliero è aumentato di quasi 5 volte, passando da EUR 24k a EUR 120k (EUR 104k a inizio giugno 2019, 4,3x rispetto al 2016).
  • Un ulteriore contributo importante allo sviluppo del mercato è legato al credito di imposta sui costi di IPO introdotto a fine 2017 (50%, fino a un massimo di EUR 500k per impresa), utilizzato sinora per soli EUR 7,5Mld (32% del 20 disponibili sul 2018). Ulteriori EUR 60Mld sono stati stanziati per il biennio 2019/2020.
  • Sempre dal punto di vista fiscale, rilevano gli incentivi per investimenti nel capitale di rischio di PMI innovative, appena approvati (detrazione IRPEF/deduzione IRES dall’imposta lorda del 30% dell’investimento, fino a un massimo di spesa di EUR 1M/1,8M per ciascun periodo d’imposta). Attualmente sull’AIM sono presenti 35 PMI innovative, con capitalizzazione pari al 30% del mercato.
  • Ultimi ma non da meno, i nuovi fondi ELTIF, fondi chiusi di medio-lungo periodo dedicati alle PMI europee, dal doppio vantaggio fiscale.

 

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Analisi
3 minuti
19.07.2019
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