Il mercato italiano del minibond ha registrato valori record nel 2022: secondo le informazioni raccolte da Azimut Direct, nel corso dell’anno sono stati emessi 238 minibond, per un controvalore pari a EUR 1.568M.
Nell’ultimo trimestre del 2022 sono stati emessi 46 minibond, tutti in private placement, per un controvalore totale pari ad EUR 364M.
I valori medi delle nuove emissioni durante l’ultimo trimestre sono i seguenti:
- Taglio EUR 8,3M;
- Cedola annua 5,14%;
- Scadenza 5,8 anni.
Il numero di emissioni, 46, risulta inferiore ai dati registrati negli altri tre trimestri del 2022 (66 nel Q1, 55 nel Q2 e 71 nel Q3), in netta controtendenza con il trend registrato nel periodo 2018-2021, che vede un picco delle emissioni nell'ultimo trimestre di ogni anno. Nonostante questo lieve calo nel numero, il controvalore è comunque in linea con quello dei trimestri precedenti.
Il 2022 è stato un anno record per le emissioni di Green Bond, obbligazioni utilizzate per finanziare progetti legati alla sostenibilità ambientale, fra cui quelli relativi all’economia circolare, alla riduzione delle emissioni, alle energie rinnovabili e allo sviluppo di processi produttivi sostenibili. Nel 2022 si contano ben 42 emissioni di Green Bond, per un controvalore di circa EUR 205M. Ci aspettiamo che lo strumento acquisirà sempre più importanza quest’anno e ci auguriamo che il numero di emissioni e il controvalore a fine 2023 sia di gran lunga superiore ai dati registrati nel 2022.
I dati di mercato al 31.12.2022
Dal 2018 ad oggi i minibond emessi in totale sono stati 1.105, di cui 149 quotati sul segmento ExtraMOT Pro3 e 956 collocati privatamente, per un controvalore totale superiore a EUR 6,7Mld. Le caratteristiche medie rimangono sostanzialmente stabili a quanto già presentato nei precedenti numeri del Barometro: taglio di EUR 6,2M, cedola pari al 4,36% e maturity pari a 5,7 anni.
Per quanto riguarda la localizzazione geografica, il 71% circa delle emissioni si concentra in cinque regioni: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, Piemonte, Campania per un controvalore superiore a EUR 4,7Mld.
In controtendenza rispetto agli anni precedenti, nel 2022 abbiamo assistito all’aumento del fatturato medio degli emittenti. Nel 2022, il valore medio complessivo – EUR 64,7M – e il valore calcolato escludendo gli outlier (ovvero non considerando i dati inferiori al 5° e superiori al 95° percentile) – EUR 40,2M – risultano superiori ai valori registrati nel 2021 – rispettivamente EUR 49,0M e EUR 31,4M. Questo dato non sorprende: lo strumento è stato utilizzato da società più mature e con dimensioni più grandi, come testimoniato dall’aumento del taglio medio delle nuove emissioni.
Il punto di vista Azimut Direct
Nonostante un ultimo trimestre con un numero di emissioni inferiori alle aspettative, il mercato italiano dei minibond prosegue nel proprio cammino di crescita stabilendo un nuovo record per controvalore complessivo: EUR 1.568M, oltre EUR 200M in più rispetto a quanto registrato nel 2021 (EUR 1.306,5M).
“Nonostante le difficoltà a livello macroeconomico, il mercato italiano dei minibond è in continuo sviluppo e consente ad un numero sempre crescente di PMI di accedere ai mercati dei capitali” sottolinea Francesca Bartoli, responsabile analisi economiche Azimut Direct. “Il Gruppo Azimut è all’avanguardia in tema di economia reale, come testimoniato dai risultati 2022 del gruppo, che indica masse sui private markets per EUR 6,5Mld (12% sul totale masse gestite), in crescita del 42% rispetto all’anno precedente. Azimut Direct è elemento cardine della strategia del Gruppo: il nostro obiettivo è quello facilitare l’accesso delle PMI italiane ai mercati dei capitali, andando a coprire quello spazio di mercato lasciato libero dagli operatori tradizionali”.