Cos'è e come funziona il Private Debt e quali sono le differenze con il Private Equity

Negli ultimi anni un numero crescente di imprese, specialmente di dimensioni minori, ha usufruito di strumenti di finanza alternativa, quali ad esempio quelli legati al Fintech lending, di cui abbiamo parlato in questo articolo. In termini più generali, con il termine finanza alternativa si fa riferimento a tutto ciò che esula dal normale circuito bancario, ovvero operazioni che muovono capitali privati e legate al mondo del Private Debt e del Private Equity

Avevamo già parlato del Private Equity in un articolo intitolato “Che cos’è e come funziona il Private Equity”. Oggi ci concentriamo invece sul Private Debt, andando ad approfondire le ragioni legate alla crescita avvenuta negli ultimi anni, le tipologie di strumenti collegate e le differenze con il Private Equity.

 

La crescita e lo sviluppo degli strumenti di Private Debt

Con il termine “Private Debt” si indicano tutti gli strumenti di debito sottoscritti attraverso canali extrabancari da investitori istituzionali. Questi strumenti negli ultimi anni sono diventati sempre più centrali per il finanziamento di PMI dinamiche e in rapida crescita, imprese che oggi riscontrano difficoltà crescenti ad accedere ai tradizionali canali creditizi, spesso poco attenti alle loro esigenze.

Due ulteriori fattori hanno ridotto la capacità di credito bancario nei confronti delle PMI, con conseguente stimolo al ricorso a strumenti di Private Debt: 

  • Il processo di consolidamento bancario che ha avuto luogo negli ultimi 25 anni - dati BCE riportano che negli ultimi dieci anni il numero degli enti creditizi in Europa è diminuito di quasi il 30%. Per le PMI questo si traduce nella riduzione del numero di controparti con cui interfacciarsi (se non addirittura nella scomparsa di figure di riferimento sul territorio), con conseguenti minori opportunità di finanziamento.
  • Una regolamentazione bancaria più stringente legata all’entrata in vigore, nel 2010, di Basilea III e guidata dalla necessità di aumentare la resilienza dell’intero settore bancario in seguito alla crisi finanziaria del 2007. Basilea III prevede che le banche, per rimanere sicure e proteggere i depositi della clientela, debbano essere in grado di assorbire le eventuali perdite. Ogni banca deve quindi detenere un certo ammontare di liquidità a seconda del rischio che assume. I finanziamenti alle PMI presentano, in genere, profili di rischio più elevati rispetto ad altri strumenti e richiedono quindi che la banca accantoni capitali consistenti per far fronte a tale rischio. Uno dei principali effetti della nuova regolamentazione è quindi la riduzione dell’ammontare dei finanziamenti dalle banche verso le PMI.

 

Le diverse tipologie di strumenti di Private Debt

Il Private Debt comprende tutti gli strumenti di debito a disposizione delle imprese di piccole e medie dimensioni, che possono essere sottoscritti da investitori istituzionali. All’interno di questa ampia definizione, possono essere individuate diverse tipologie di strumenti. Possiamo distinguere tra: 

  • Venture Debt: finanziamento diretto ad aziende non quotate in fase di startup e caratterizzate da un alto potenziale di sviluppo.
  • Instant Lending: finanziamenti raccolti tramite piattaforme di digital lending e caratterizzati generalmente da dimensione ridotta, breve termine e un processo di istruttoria più snello.
  • Direct Lending: finanziamenti a medio-lungo termine erogati a favore di PMI da parte di soggetti istituzionali non bancari. 
  • Minibond: prestiti obbligazionari a medio-lungo termine di importo inferiore a EUR 50M.

 

I dati di mercato

Secondo i dati dell’ultimo report AIFI in collaborazione con Deloitte, nel corso del 2021 sono stati investiti complessivamente EUR 4,6Mld nel mercato italiano del Private Debt. Tale cifra può essere suddivisa in:
•    EUR 2.214M su venture debt, direct lending e minibond.
•    EUR 689M riferiti all’attività delle piattaforme di digital lending.
•    EUR 1.474M di distressed debt.
•    EUR 189M riguardanti gli investimenti indiretti dei fondi di fondi.

Consideriamo nello specifico il mondo venture debt, direct lending e minibond. I volumi del 2021 risultano in crescita del 92% rispetto al dato 2020 (circa EUR 1.153M). Sono state concluse 275 operazioni (+28% rispetto alle 215 del 2020), distribuite su 142 società (+12% rispetto alle 127 del 2020).

 

Focus Fintech lending

La diffusione dei dati relativi ai private markets è legata alle dichiarazioni degli operatori. Pertanto, per avere una fotografia completa occorre considerare il fenomeno da diverse angolazioni. Le informazioni sopra riportate facevano riferimento a quanto dichiarato dai fondi di investimento e operatori di mercato associati ad AIFI. 

Adottando il punto di vista specifico di piattaforme e operatori Fintech, tra cui noi di Azimut Direct, abbiamo le seguenti fonti:

  • BeBeez riporta che i finanziamenti a PMI e startup italiane da parte delle piattaforme Fintech nel 2021 hanno raggiunto EUR 3,5Mld, in netta crescita dai circa EUR 2,3Mld registrati nel 2020.
  • ItaliaFintech, l’associazione Italiana che raggruppa i principali operatori del Fintech in Italia, riporta cifre sostanzialmente allineate, con finanziamenti per EUR 3,7Mld, importo più che raddoppiato rispetto ai EUR 1,8Mld registrati nel 2020 e addirittura dieci volte superiore ai EUR 0,4Mld del 2019.

 

Differenze tra Private Debt e Private Equity

Il Private Equity è l’attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, effettuata da investitori istituzionali. Nel concreto, l’attività di Private Equity non si limita all’apporto di capitale di rischio ma comprende anche altre attività connesse e strumentali per lo svolgimento della vita societaria, tra cui supporto al management e la condivisione di know-how, esperienze professionali, contatti e altre relazioni istituzionali.

La differenza tra Private Equity e Private Debt è pertanto molto semplice: un operatore di Private Equity investe nel capitale di rischio, un operatore di Private Debt, invece, fornisce capitale di debito con soluzioni che si adattano perfettamente, per struttura e condizioni, alle esigenze dell’impresa.

 

Il punto di vista di Azimut Direct

Gli strumenti di finanza alternativa sono particolarmente adatti alle PMI ad alto potenziale di sviluppo. Attraverso strumenti alternativi come Private Debt, le PMI possono reperire capitali per la crescita senza passare da quei canali tradizionali che, spesso, non riescono a fornire un servizio pensato sulle esigenze delle aziende di dimensioni inferiori. Considerato poi che le PMI costituiscono la spina dorsale dell’intero sistema economico italiano, interventi di questo tipo sono di fondamentale importanza per lo sviluppo a lungo termine del nostro paese.

L’obiettivo di Azimut Direct è proprio questo: colmare la distanza tra PMI e investitori istituzionali attraverso il collocamento di strumenti di finanza alternativa tra cui, appunto, direct lending e minibond. Il nostro valore aggiunto è su tre elementi chiave, che forniamo a tutte le imprese con cui lavoriamo: velocità, attenzione e mercato.

Tutte le imprese ambiscono a crescere. La nostra ambizione è farle crescere dando loro un accesso professionale al mercato dei capitali.